Bari Vecchia

Si fa presto a dire Bari, perché di Bari ce ne sono 3, la Bari moderna con i palazzi in cemento armato e la frenesia del nostro tempo; c’è la Bari ottocentesca costruita da Giuacchino Murat lussuosa e ricca che fa da scenario ai romanzi di Gianrico Carofiglio, una città nella città.
Per chi è nato e vissuto qui, nel nucleo originario ancora circondato dai bastioni, la vera Bari è questa; persino il dialetto qui si parla con inflessione diversa. Un deciso piano di recupero e sapienti restauri hanno saputo ridare vita a questo antico rione, che fino a qualche tempo fa zona malfamata e abbandonata al degrado dove nemmeno i Baresi degli altri quartieri osavano avventurarsi. Oggi Bari vecchia è disseminata di pub alla moda, galleria d’arte, ristoranti e pizzerie ma i profumi che si sentono nei vicoli sono quelli di sempre: braciole di carne di cavallo, riso patate e cozze e soprattutto ragù, il condimento principe per le orecchiette.

In prossimità del castello appena oltrepassato l’arco alto e l’arco basso, le pastaie sono una accanto all’altra e ripetono tutte gli stessi gesti, che secondo alcune stime in questo vicolo viene prodotto l’80 % del consumo cittadino di pasta fresca.
Da secoli questa città accoglie i visitatori, partivano da qui i pellegrini diretti in terra santa, e qui giungevano e arrivano tutt’ora coloro che rendono omaggio al patrono della citta “San Nicola”.
L’antica cinta muraria a picco sul mare, fortificata nel XVI secolo dagli aragonese è ancora in larga parte percorribile, lungo di essa sorge il complesso di santa Scolastica, un imponente bastione difensivo che racchiude i resti di una chiesa bizantina e di un villaggio dell’età del bronzo, forse il nucleo più antico della città.
Con il recupero del quartiere l’antica “Piazza del Mercantile” è divenuta il centro della movida notturna, la colonna infame dove un tempo veniva messo alla gogna chi rubava o non pagava i suoi debiti è ora un luogo perfetto dove ritrovarsi per l’aperitivo.
Siamo nell’epoca dello street food a cominciare dalle popizze (frittelle di pasta lievitata), le sgagliozze (pezzetti di polenta fritta) tutte servite in cartoccio, così come il baccalà e le alici fritte.