Gli Uliveti Monumentali

L’immagine della Puglia è legata all’olio, agli ulivi, basta pensare che in puglia ci sono circa 60.000.000 di alberi di ulivo, in pratica uno per ogni italiano; e il rapporto in Puglia aumenta fino a un rapporto 1 a 12 dove ci sono uliveti millenari.
Ognuna di queste piante è stata dichiarata dalla regione Puglia “Monumento Naturale”, schedato con una targa, cosi da mettere fine a un commercio di ulivi monumentali destinati ad abbellire le ville del centro e nord Italia, alcune sono anche visibili e monitorare tramite satellite
Una particolarità di queste piante che esistevano già dal tempo dei Romani, e continuano a produrre olio.

Columella lo scrittore Romano vissuto all’incirca nel I sec. d.c. , esperto di agricoltura scrisse un trattato “De Re Rustica” dove descrive un Uliveto a nord di Brindisi con gli ulivi distanti circa 18 mt. Questo per lasciare pascolare gli animali, o per coltivare altre piante ma anche per consentire ad ogni albero di essere irradiato con sufficiente sole per mantenerlo in perfette condizione per avere una buona produzione; descrive anche l’olio prodotto, e dalla varietà più presente in questa zona che partiva sulla via Appia e veniva consegnato in tutto l’impero, e ci si poteva trovare ad Alessandria di Egitto, Cartagine o Londra e ordinare lo stesso olio, già all’ora esisteva una specie di globalizzazione.
L’olivo monumentale è presente in tutte le regioni del mediterraneo, ma in Puglia è dove si trova il più alto numero di ulivi antichi, oltre 4.000.000 di esemplari, e tra Ostuni, Carovigno, Fasano e Monopoli che si trova il più grande uliveto monumentale del mondo, e non ci stupisce a parlare di piante millenarie, essendo che non si sa precisamente quanto possa vivere un ulivo, non a caso in passato era il simbolo della dea Atena che secondo la mitologia lo avrebbe creato dicendo che era una pianta immortale.
In natura l’ulivo non è un albero, è un arbusto e con la sapiente arte della potatura, con l’eliminazione dei polloni e succhioni che acquisisce la forma di albero, la cosa meravigliosa dell’ulivo è che cresce disseccandosi dall’interno e lasciando solo l’essenziale per vivere, creando delle cavità al suo interno che ospita una fauna come cicale, ragni, ricci, volpi e pipistrelli, e l’olio prodotto da un ulivo antico a parità di condizioni è identico a quello prodotto fornito da una pianta giovane, anzi un ulivo antico si comporta meglio rispetto agli ulivi giovani in quegli anni di grande siccità.